Sistemica 2025

La complementaritร  tra teoria e pratica clinica: quando la tecnica รจ parte integrante della relazione terapeutica

Data

12 – 15 Marzo 2025

ECM PREVISTI

stimati 46

Modalitร 

online e in presenza

Luogo

Plaza Hotel, Catania

L’evento

Serendipity Eventi, dopo il successo dโ€™interesse e partecipazione dei due anni scorsi dellโ€™evento SISTEMICA, che ha visto impegnati tutti i direttori didattici delle storiche scuole sistemiche presenti nel territorio siciliano e altri relatori di fama mondiale, propone la terza edizione sul tema: LA COMPLEMENTARITร€ TRA TEORIA E PRATICA CLINICA: quando la tecnica รจ parte integrante della relazione terapeutica.

I comportamenti del terapeuta non possono che essere correlati con le tecniche acquisite, ma acquistano significato terapeutico e valore soltanto allโ€™interno della relazione col paziente, in una funzione intersoggettiva entro cui si dispiegano.

I significati che paziente e terapeuta si scambiano e negoziano non sono dimensioni date, ma co-costruzioni. La relazione terapeutica รจ il campo intersoggettivo che favorisce il un processo di cambiamento.
Minuchin in โ€œGuida alle tecniche della terapia della famigliaโ€ (1982) conclude il suo lavoro suggerendo: โ€œAdesso chiudete questo libro. Eโ€™ un libro sulle tecniche. Al di lร  della tecnica vi รจ il sapere che รจ conoscenza delle connessioni tra le cose.โ€
โ€œIl sapereโ€ dice G. Bateson, โ€œEsige non solo un riconoscimento consapevole, radicato nellโ€™esperienza tanto intellettuale quanto emotiva, di cui รจ la sintesi.โ€
Il saper fare dello psicoterapeuta รจ correlato e media la tecnica, i bisogni del paziente, il contesto e gli obiettivi terapeutici.
La relazione rappresenta, dunque, lo strumento attraverso il quale si puรฒ favorire il cambiamento. Non sono le tecniche utilizzate a fare la differenza, ma la relazione che comprende le tecniche stesse. Il processo terapeutico si co-costruisce e si di- spiega attraverso la relazione tra sistema-pazienti e sistema-terapeuti. (Panebianco et al. 2022)

Lโ€™evento sarร  articolato in quattro giornate: mercoledi, giovedi e venerdi mattina in modalitร  live webinar, venerdi pomeriggio e sabato in presenza e in diretta streaming. Sarร  possibile seguire lโ€™evento interamente online o in formula blended.

Il programma

Mer. 12 Marzo

webinar in diretta

Chair Daniella Tortorelli

  • Ore 8.40 Saluti Istituzionali
  • Ore 9.00 Roberto Pereira
  • Ore 10.00 Gianmarco Manfrida
  • Ore 11.00 Pausa
  • Ore 11.15 Annette Kreuz Smolinski
  • Ore 12.15 Tavola rotonda e question time

Ore 13.15 Pausa pranzo

Chair Rita Dโ€™Angelo

  • Ore 15.00 Antonio Romanello
  • Ore 16.00 Mariarosaria Menafro
  • Ore 17.00 Pausa
  • Ore 17.15 Laura Fino e Alberto Penna
  • Ore 18.15 Tavola rotonda e question time
  • Ore 19.15 Saluti e chiusura lavori

Gio. 13 Marzo

webinar in diretta

Chair Paolo Sidoti Olivo

  • Ore 9.00 Carlos Lamas
  • Ore 10.00 Stefano Cirillo
  • Ore 11.00 Pausa
  • Ore 11.15 Jean-Paul Mugnier
  • Ore 12.15 Tavola rotonda e question time.

Ore 13.15 Pausa pranzo

Chair Paolo Gritti

  • Ore 15.00 Francesca Ferraguzzi
  • Ore 16.00 Floriana Sarrica, Alessandra Salerno e Liborio Billรจ
  • Ore 17.00 Pausa
  • Ore 17.15 Paolo Bertrando e Claudia Lini
  • Ore 18.15 Tavola rotonda e question time
  • Ore 19.15 Saluti e chiusura lavori

Mattina – Ven. 14 Marzo

webinar in diretta

Chair Maurizio Gallinari

  • Ore 9:00 Vincenzo De Bustis
  • Ore 10.00 Antonia Restori
  • Ore 11.00 Pausa
  • Ore 11.15 Giuseppe Vinci
  • Ore 12.15 Tavola rotonda e question time
  • Ore 13.15 Pausa pranzo

Pomeriggio – Ven. 14 Marzo

in presenza e diretta streaming

Chair Giovanna Blanco

  • Ore 15.00 Registrazione partecipanti
  • Ore 15.30 Luisa Martini
  • Ore 16.15 Annalisa Monteleone, Antonello Arculeo
  • Ore 17.00 Pausa
  • Ore 17.15 Pier Francesco Sannasardo, Chiara La Barbera
  • Ore 18.00 Andrea Mosconi
  • Ore 18.45 Tavola rotonda e question time
  • Ore 19.45 Saluti e chiusura lavori

Sab. 15 Marzo

in presenza e diretta streaming

Chair Liviana Sciacca

  • Ore 9.00 Sonia Di Caro
  • Ore 09.45 Enrico Cazzaniga
  • Ore 10.30 Pausa
  • Ore 11.00 Giuseppe Ruggiero
  • Ore 12.00 Tavola rotonda e question time.
  • Ore 13.00 Pausa pranzo
  • Ore 14.30 Carmelo Panebianco
  • Ore 15.15 Ilaria Di Vecchio, Emanuela Laquidara
  • Ore 16.00 Pausa
  • Ore 16.15 Luigi Baldascini
  • Ore 17.00 Erica Eisenberg
  • Ore 17.45 Tavola rotonda e question time
  • Ore 19.00 Saluti e chiusura lavori

N.B. Il programma potrebbe subire variazioni.

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Sede

Plaza Hotel Catania

Viale Ruggero di Lauria, 43,ย 

95127 Catania

(clicca e guarda sulla mappa)

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Supporto

In qualsiasi momento รจ possibile contattarci via email allโ€™indirizzo

info@eventiserendipity.it

o via telefono al numero

+39 333 7612242

Relatori ed interventi

Roberto Pereira

Mercoledi 12 Marzo ore 9.00

Violenza filio-parentale: cosa sappiamo? Come possiamo intervenire?

Approfondisci l'intervento

La violenza filio-parentale non รจ un nuovo tipo di violenza intrafamiliare, anche se รจ stata piรน nascosta di altre. Tuttavia, la โ€œvisibilitร โ€ di questa violenza, tradotta in denunce giudiziarie e richieste di cure psicosociali, educative e terapeutiche, รจ aumentata in modo esponenziale negli ultimi anni. Ciรฒ che caratterizza questo aumento รจ che questa violenza non รจ causata da bambini e/o giovani โ€œproblematiciโ€ โ€“ tossicodipendenti, pazienti psichiatrici, famiglie distrutte, ecc. โ€“ ma piuttosto avviene in un contesto sociale apparentemente โ€œnormalizzatoโ€, con giovani violenti solo nel contesto familiare, con un rapporto particolare con i genitori o con le figure che ne fanno le veci. รˆ un problema di relazione familiare, quindi l’intervento deve necessariamente coinvolgere la famiglia e tenere conto dei diversi momenti in cui si sviluppa il processo di VFP.

Gianmarco Manfrida

Mercoledi 12 Marzo ore 10.00

Sempre la stessa storiaโ€ฆo no? Lโ€™approccio narrativo alla terapia di coppia

Approfondisci l'intervento

La storia di vita di una coppia oggi รจ molto piรน varia, complessa e rischiosa di quanto non fosse una volta: con quali storie si presentano attualmente le coppie in terapia e soprattutto con quali ne escono? Il modello narrativo, fondato sulla condivisione e conferma reciproca di una storia comune, sembra particolarmente adatto per un lavoro terapeutico ma richiede di affrontare alcuni interrogativi: quali sono le storie banali piรน frequenti? Quali le discrepanze piรน e meno evidenti? Quali le storie alternative piรน plausibili? Quali le risorse persuasive a cui il terapeuta puรฒ ricorrere? Come far emergere una storia esteticamente valida?

Verranno presentate le tendenze attuali in terapia di coppia e attraverso lโ€™esame di casi e lโ€™analisi di passaggi di sedute e di singoli interventi verrร  esposto un approccio costruzionista sociale, narrativo, capace di stimolare la riscoperta e il rilancio di una storia alternativa a quella presentata.

Mantenendo il fuoco sulla clinica, si cercherร  di coinvolgere il pubblico e di addestrarlo ad unโ€™ottica relazionale sulla coppia e sulla sua terapia, che spesso richiede al terapeuta un ruolo propositivo e un uso approfondito delle sue risorse comunicative e persuasive.

Annette Kreuz Smolinski

Mercoledi 12 Marzo ore 11:15

Dalla teoria alla pratica: perdonare lโ€™infedeltร . Lโ€™intimitร  nel modello fasico

Approfondisci l'intervento

Durante una seduta di Terapia Famigliare accade molto spesso di incontrare coppie che stanno attraversando una situazione di crisi acuta a seguito di un’infedeltร  scoperta o confessata. Oggi il 50% delle richieste di terapia di coppia รจ esplicito: “Desideriamo essere aiutati a gestire i rapporti come nucleo famigliare, nella nostra relazione affettiva e amorosa”.
Spesso si sospetta un’infedeltร  (a ragione o meno) quando la relazione attraversa una fase di instabilitร . La crisi situazionale dell’infedeltร  รจ una delle situazioni piรน temute dai terapeuti. L’alto livello di emotivitร  e il costante pericolo di triangolazione, oltre al peso dell’incertezza, fanno sรฌ che i terapeuti, soprattutto chi รจ ancora all’inizio del suo percorso professionale, abbiano bisogno di strumenti aggiuntivi per gestire il processo terapeutico.
Verranno presentati due casi con le tecniche di intervento utilizzate e i risultati a breve, medio e lungo termine. Si farร  riferimento alla gestione del perdono nella coppia.

Daniela Tortorelli

Mercoledi 12 Marzo

Chair

Antonio Romanello

Mercoledi 12 Marzo ore 15.00

Attaccamento e intersoggettivitร : ricerca, teoria e pratica clinica.

Approfondisci l'intervento

Si deve a John Bowlby la scoperta delle dinamiche dellโ€™attaccamento come prima fonte di protezione per lo sviluppo della vita. La sua teoria basata su ricerche sperimentali in campo etologico ed umano si รจ rivelata feconda nella pratica clinica relazionale e sistemica permettendo un immediato collegamento fra le premesse esistenziali del paziente e le sue radici relazionali. Lโ€™intersoggettivitร  รจ un campo di ricerca piรน recente che ha permesso di scoprire una qualitร  specifica dellโ€™attaccamento umano per via della osservazione di attitudini uniche del neonato a sentire gli altri differenti dal Sรฉ e, al tempo stesso, capaci di avere o di concepire uno stato mentale simile al suo. Di conseguenza, negli esseri umani, il centro della relazione di attaccamento si รจ spostato da comportamenti specifici, come aggrapparsi e seguire, verso processi essenzialmente intersoggettivi quali la condivisione di segnali affettivi.
A questa capacitร  intersoggettiva corrispondono processi neurologici che riguardano, in particolare, la funzione dei neuroni specchio. Il contributo piรน recente della ricerca nel campo della psicologia dello sviluppo, come quella della Still Face messa a punto da E.Tronick, e degli studi nel campo delle neuroscienze e della neurobiologia interpersonale, ha avuto ulteriori importanti implicazioni nella pratica clinica aprendo ad una prospettiva di psicoterapia integrata e unitaria che guarda alla persona e al suo ambiente in cui si definisce nel corso del suo sviluppo e al processo terapeutico come luogo possibile di ricostruzione della esperienza affettiva e di cambiamento, in direzione di un Sรฉ di diritto, ovvero di quel Sรฉ che ci sarebbe stato in assenza di incidenti piรน o meno gravi nel corso dello sviluppo.

Mariarosaria Menafro

Mercoledi 12 Marzo ore 16.00

Quali fantasmi dietro lo spettro: un contributo sistemico

Approfondisci l'intervento

Lโ€™insorgenza e lโ€™evoluzione dei disturbi dello spettro autistico stanno rappresentando una delle fonti piรน frequenti di gravi forme di angoscia per i genitori, molto spesso in balรฌa di diagnosi ed approfondimenti in percorsi che non sempre prevedono un supporto specifico per loro. Coinvolgerli attivamente nel processo di cura rappresenta, nel lavoro che proponiamo, il fulcro intorno al quale ruotano la valutazione e gli interventi, caratterizzati da setting integrati che favoriscono lโ€™individuazione di risorse dellโ€™intero sistema, sottraendo il figlio alla โ€œdesignazioneโ€. Acquisire una nuova prospettiva nella percezione del mondo โ€œalternativoโ€ nel quale viene introdotto lโ€™intero sistema familiare, permette di riconoscere le paure piรน profonde che si celano nello โ€œspettroโ€, dissolvendo gradualmente i โ€œfantasmiโ€ che lo sottendono.
La presentazione di un caso clinico illustrerร  i passaggi significativi e le tecniche utilizzate per costruire un linguaggio che, attraverso lโ€™accettazione e lโ€™adattamento alle forme originali di comunicazione che utilizzano i bambini con questi โ€œmodi alternativi di essereโ€, ha consentito a tutti di giungere ad una comprensione reciproca. La progressiva consapevolezza ha condotto i genitori verso forme di integrazione โ€œtra bambino della fantasia e bambino della realtร โ€,ย  incentivando nel figlio lโ€™acquisizione crescente di nuove competenze.

Laura Fino, Alberto Penna

Mercoledi 12 Marzo ore 17.15

Chiedere aiuto: cura e attaccamento raccontati dal corpo

Approfondisci l'intervento

Per tutte le relazioni la capacitร  reciproca di aiutarsi nei momenti di difficoltร  รจ essenziale. Nella nostra esperienza clinica sia con le coppie che con le famiglie risulta molto utile affrontare questa tematica, che presenta spesso ostacoli e blocchi. Durante l’intervento illustreremo come accedere ai temi dell’attaccamento attraverso un’attivazione creata ad hoc.
Se lasciamo la parola sullo sfondo e portiamo in evidenza le comunicazioni corporee e emotive, possiamo aiutare le persone a sperimentare un insight piรน profondo.ย 

Rita D’Angelo

Mercoledi 12 Marzo

Chair

Carlos Lamas

Giovedi 13 Marzo ore 9.00

La Terapia familiare con genitori separati nella quale il paziente รจ un bambino

Approfondisci l'intervento

L’articolo descrive le varie richieste di colloquio, le sedute e le tecniche della terapia familiare quando il paziente รจ un bambino. Partendo dalla creazione del contesto della seduta, con tre interviste ai genitori e all’intera famiglia, si passa alle sedute di terapia in cui l’intervista sull’attaccamento adulto รจ condotta con ciascuno dei genitori e in presenza dei bambini, per proseguire quindi con colloqui individuali con entrambi i genitori e con una seduta con i figli. Si conclude con un colloquio congiunto in cui i membri della famiglia si scambiano dei regali.

Stefano Cirillo

Giovedi 13 Marzo ore 10.00

Parlare con i bambini

Approfondisci l'intervento

Lโ€™intervento presenterร  una seduta con due fratellini, allo scopo di illustrare come i bambini siano in grado di sostenere un colloquio produttivo anche senza ricorrere a compiti simbolici. Verificheremo due vissuti radicalmente diversi della medesima famiglia in cui entrambi i bambini sono cresciuti.

Jean-Paul Mugnier

Giovedi 13 Marzo ore 11.15

Clara o la storia di un affido

Approfondisci l'intervento

Affidata all’etร  di tre anni in seguito ai maltrattamenti subiti in famiglia, Clara ha sperimentato una serie di disfunzioni nei servizi di protezione dell’infanzia in Francia.
Partendo dalla presentazione video della sua testimonianza, come possiamo immaginare i nostri interventi in modo da rompere il ciclo della violenza, sia essa familiare o istituzionale?
Questa domanda sarร  al centro della nostra discussione, aiutati dalle riflessioni di Clara, ormai giovane donna.

Francesca Ferraguzzi

Giovedi 14 Marzo ore 15.00

Sรฉ personale e Sรฉ professionale del terapeuta: un dialogo interiore nel lavoro clinico in etร  evolutiva

Approfondisci l'intervento

Lโ€™integrazione tra fare terapia ed essere terapeuti รจ fra i concetti base del Modello della Terapia Familiare Multigenerazionale di Maurizio Andolfi, in cui il terapeuta si libera della sua โ€œuniforme professionaleโ€ per sintonizzarsi con aree di sofferenza profonda portate in terapia da persone e famiglie in difficoltร .
Vuol dire sviluppare la capacitร  di entrare in risonanza con le famiglie che chiedono aiuto e di utilizzare se stesso come strumento terapeutico principale.
Fare terapia significa mettere in pratica contenuti teorici e tecniche terapeutiche, ad esempio nella terapia familiare vengono usati strumenti come le domande relazionali, il genogramma, le sculture, il role-playing, lโ€™uso del corpo e del movimento. Essere terapeuti รจ piรน dellโ€™aver maturato delle competenze professionali, significa usare se stessi attraverso la consapevolezza della propria storia a livello trigenerazionale e il lavoro sul proprio Sรฉ.
Nel lavoro con le famiglie, con bambini e adolescenti in difficoltร , รจ fondamentale lโ€™utilizzo di queste risorse: competenze professionali, esperienze di vita, creativitร , umanitร , curiositร  costituiscono gli ingredienti base per attuare un intervento terapeutico che permetta di dare voce al dolore della famiglia. Il figlio, riconosciuto come soggetto di competenza, assume il ruolo di guida nellโ€™esplorazione della storia della famiglia e di mediatore riconnettendo persone appartenenti a diverse generazioni.
Unโ€™occasione fondamentale che permette ai membri familiari di rileggere la propria storia e di comprendere, risignificando il problema del figlio, dove si collocano i blocchi di sviluppo e i passati conflitti irrisolti.

Vincenzo de Bustis Ficarola

Giovedi 13 Marzo ore 16.00

Ci sono ancora bambini in terapia familiare?

Approfondisci l'intervento

Il bisogno di salute mentale รจ per l’OMS il bisogno di salute che piรน รจ cresciuto negli ultimi anni e che piรน desta interesse per gli anni a seguire in particolare il tema della salute mentale delle nuove generazioni scuote in modo persistente l’opinione pubblica e sollecita i clinici a proporre nuove o consolidate esperienze per farvi fronte. Verranno proposte riflessioni ed esemplificazioni cliniche inerenti l’ipermodernitร ย e come essa sta impattando coneย le nuove generazioni.

Paolo Bertrando, Claudia Lini

Giovedi 13 Marzo ore 17:15

Come usare le differenze di genere in terapia

Approfondisci l'intervento

Quello che oggi definiamo come โ€œpatriarcatoโ€ non รจ da considerare semplicemente come lโ€™arbitrio di pochi (o molti) uomini verso le donne: รจ un sistema, una microfisica del potere che permea cultura, istituzioni, famiglie e individui. Nessuno puรฒ dirsi esterno al patriarcato: tuttษœ siamo in qualche misura soggettษœ a esso. Il lavoro terapeutico di oggi, allora, necessita di una decostruzione delle differenze di genere e pratiche patriarcali, che passa attraverso la comprensione del modo in cui premesse e pregiudizi generati da questo sistema di pensiero operano dentro e fuori la terapia.
Per farlo, lว terapeutว deve prima di tutto comprendere la propria posizione allโ€™interno del sistema (patriarcale): per cambiare lษœ altrษœ bisogna prima di tutto cambiare sษœ stessษœ. Noi riteniamo che il modello sistemico-dialogico possa fornire utili strumenti a questo processo, prima di tutto quello che chiamiamo โ€œsituarsiโ€, che ha a che fare tanto con il nostro posizionamento (attivo e passivo) nei sistemi, quanto con la nostra e altrui risposta emotiva.
In questo contributo, vogliamo dare unโ€™idea di come cerchiamo di affrontare le differenze di genere e il patriarcato, tanto da una posizione femminile, quanto da una maschile.

Paolo Gritti

Giovedi 13 Marzo

Chair

Alessandra Salerno, Floriana Sarrica, Liborio Billรจ

Venerdi 14 Marzo

Il Mito Familiare dellโ€™Unione nella Famiglia Siciliana. Strumenti e Risorse del Terapeuta

Approfondisci l'intervento

Il mito familiare dellโ€™unione รจ condiviso dai membri delle famiglie che incontriamo nella nostra pratica clinica e che riguarda un vero mandato di lealtร , che supera le distanze e che definisce lโ€™appartenenza ad una certa famiglia. In particolare, la famiglia siciliana e quella mafiosa appaiono come due aspetti di una stessa realtร , caratterizzati da somiglianze e differenze, ma uniti dallโ€™appartenere a quel complesso organizzatore di senso che รจ la famiglia nel mondo mafioso. Ogni membro ha una posizione in questo tipo di sistema familiare che comporta obblighi, impegni e meriti e che puรฒ determinare il benessere o meno della famiglia. Agire la โ€œlealtร โ€ verso le regole della stessa consente ad ogni componente di legare la propria vita alle generazioni precedenti e di trasmetterla a quelle successive (Boszormenyi-Nagy 1988). Un legame che garantisce sicurezza ma che lascia lโ€™uomo ancorato e โ€œincastratoโ€ ad un filo invisibile di lealtร .
Lo psichismo territoriale siciliano, per ragioni storiche e antropologiche, sostiene inconsciamente la presenza e la prepotenza mafiosa. Fiore (1997), definisce il pensare mafioso come un modo di essere e di sentire trasmesso attraverso le generazioni che contiene una rappresentazione forte della famiglia e allo stesso tempo una rappresentazione debole del sociale. La cellula fondamentale e fondante di โ€œCosa Nostraโ€ รจ la famiglia: unico posto sicuro che illusoriamente dona sicurezza. Si tratta di unโ€™illusione perchรฉ la forza di questo sistema si fonda sulla negazione della soggettivitร  dei componenti, che assumono dogmaticamente i modelli comportamentali, gli obiettivi e i riferimenti valoriali di โ€œCosa Nostraโ€. Le intenzioni, i bisogni personali rispondono a quelli della famiglia e Cosa Nostra ponendosi in contiguitร  con la sicilianitร  ha operato una sistematica strumentalizzazione dei valori cardine di questa cultura: il mistero, la reticenza, la modestia e il non protagonismo siculo quindi lโ€™invisibilitร  sociale, per i suoi fini di potere (Giorgi et al., 2016).
Il terapeuta siciliano condividendo e appartenendo alla cultura siciliana diventa, nella relazione terapeutica con i sistemi familiari mafiosi, strumento e risorsa.
Storicamente e socialmente il mito dellโ€™unione ha colmato un vuoto istituzionale su cui si รจ stratificato un sentimento di paura che ha legato a sรฉ i membri delle famiglie mafiose, sotto forma di protezione e minaccia. I grandi omicidi di mafia hanno smosso dal torpore della paura, che si รจ trasformato nel โ€œrispettoโ€ per la famiglia. Rispetto e omertร  che governano le relazioni verticali e che richiedono unโ€™adesione senza condizioni e senza dubbi. Pena lโ€™esclusione, lโ€™isolamento, i tagli emotivi, le dipendenze patologiche, le guerre familiari, attuati da adulti incerti e smarriti nella costruzione di nuovi legami coniugali e/o familiari. Dunque, i legami e i patti familiari permettono di colmare i vuoti, di rassicurare dallโ€™estraneo-minaccia ma rendono difficili e sofferti i movimenti di crescita e di cambiamento degli individui che si trovano a lottare e a tradire il mandato familiare, per rispondere ai propri bisogni evolutivi di autonomia, indipendenza e di crescita non riconosciuti, in un continuo โ€œconflitto di lealtร โ€.

Antonia Restori

Venerdi 14 Marzo

Tra il dire e il fare c’รจ “il”.

Approfondisci l'intervento

Quello che dichiariamo nei programmi della nostra formazione corrono il rischio di essere solo un elenco di temi, argomenti, informazioni che spesso rischiano di restare disancorati dai contesti di lavoro clinici.
Da chiarire subito quindi quali sono i contesti clinici in cui ci pensiamo potenzialmente coinvolti. I luoghi della clinica potrebbero non essere piรน gli stessi su cui erano state pensate le nostre formazioni.
Oltretutto crediamo ci convenga chiederci in che rapporto stanno le nostre formazioni con gli scenari socio-politici-antropologici che stiamo attraversando.
Per scoprire che tra formazione e pratica clinica sussista una corrispondenza biunivoca probabilmente determinata dalle nostre visioni politiche sui contesti.
Se “il dire” รจ la nostra proposta formativa e “il fare” รจ il nostro agire clinico, prima di dire e di fare c’รจ “il”, quel dire e quel fare. La domanda che ci poniamo รจ: quanta presenza, consapevolezza, e conoscenza del nostro pensare e agire etico abbiamo attorno a come pensiamo e agiamo nel nostro contesto socio-politico attuale?
Dopo aver presentato la nostra politica etica circa la nostra visone attorno a questi temi. Condivideremo alcune proposte per la realizzazione di nuove pratiche trasformative del paradigma sistemico capaci a nostro avviso di modularsi nei contesti formativi e pratico clinici attuali.

Giuseppe Vinci

Venerdi 14 Marzo ore 11.15

Tra teoria e tecnica, il terzo incomodo: la persona del terapeuta e la sua prassi

Approfondisci l'intervento

La conoscenza cresce attraverso la formulazione di teorie che spieghino i fenomeni e di tecniche che consentano di rendere visibile e concreto ciรฒ che la teoria spiega o ipotizza. Nel lavoro psicoterapico, tuttavia, ciascuna corretta conoscenza, ciascuna fondata teoria e ciascuna appropriata tecnica non ha mai vita propria, non ha una potenza in sรฉ, ma assume vita e potenza solo attraverso la persona del terapeuta e le prassi generate dalle caratteristiche specifiche e uniche dalla sua persona.
Tutto ciรฒ che a che fare con la mente umana e le sue manifestazioni deve fare i conti con livelli di ipercomplessitร  che hanno il loro fondamento nella nostra biologia: un solo millimetro cubo di materia cerebrale contiene circa 57.000 cellule e quasi 150 milioni di sinapsi, e un cervello intero รจ un milione di volte piรน grande.
Con tale ipercomplessitร  biopsichica deve confrontarsi lo psicoterapeuta che voglia comprendere e aiutare chi a lui si rivolge, criticando ogni semplificazione teorica del funzionamento umano e ogni tecnica che derivi da quelle semplificazioni.

Maurizio Gallinari

Venerdi 14 Marzo

Chair

Luisa Martini

Venerdi 14 Marzo ore 15.30

Teoria e tecnica? Agitare non mescolare

Approfondisci l'intervento

La formazione di uno psicoterapeuta sistemico relazionale prevede sicuramente lo studio della teoria e la conoscenza delle tecniche, ma tutto questo non sarebbe utile senza una attiva osservazione e analisi dei sistemi complessi con i quali operiamo e con una continua attenzione alle risonanze personali del terapeuta.
Nella relazione con i pazienti (individui, coppie, famiglie) si instaura una reciprocitร  emotiva basata sulla capacitร  del terapeuta di sintonizzarsi sugli stati dโ€™animo delle persone presenti in terapia, creando cosรฌ una relazione significativa che diventa una relazione terapeutica nel momento in cui il terapeuta, in base a quello che osserva, secondo il suo modello teorico di riferimento e in base al vissuto del terapeuta comincia a poter ipotizzare quali siano i contenuti affettivi non esplicitati sottesi alle problematiche che hanno portato alla richiesta di una psicoterapia.
Intorno a queste ipotesi, continuamente verificate e, se necessario modificate, si articolerร  lโ€™intero processo terapeutico che sarร  un insieme di atti relazionali.
Attraverso il racconto di un caso clinico sarร  possibile approfondire le tematiche sopra esposte.

Annalisa Monteleone, Antonello Arculeo

Venerdi 14 Marzo ore 16.15

“Oltre le tecniche per incontrare persone: lรฌ dove le emozioni esitano…”

Approfondisci l'intervento

Riflessione sulle teorie e sulle tecniche dello psicoterapeuta che inevitabilmente scopre ad un certo punto del proprio percorso formativo e professionale di essere sรฉ stesso il piรน alto e sofisticato strumento del proprio agire professionale, specie in contesti ad accesso coatto e con (iniziali) motivazioni estrinseche. Proponiamo alcune possibili riflessioni attraverso l’analisi di due contesti diversi ma speculari: il lavoro con gli uomini autori di violenza domestica e l’intervento a favore delle vittime traumatizzate da azioni di violenza intrafamiliare. L’esposizione vuole portarci a riflettere su quanto in queste situazioni diventiamo โ€œstrumentoโ€ della relazione stessa, partendo dalla responsabilitร  della cura di noi stessi, cosรฌ come il cantante si prende cura delle proprie corde vocali. Essere in una relazione terapeutica vuol dire essere sรฉ stessi, in una dimensione di circolaritร , osservatori di un sistema da una posizione interna al sistema stesso. Noi terapeuti risuoniamo con le storie che i pazienti ci offrono, che melodia produciamo? Come accordiamo il nostro sistema emotivo? Come risuoniamo nella musica costruita con chi si relazione con il \ i terapeuti quando non ha particolare voglia di โ€œsuonareโ€?

Pier Francesco Sannasardo, Chiara La Barbera

Venerdi 14 Marzo ore 17.15

La supervisione sistemica tra risonanze emotive e riflessivitร  nellโ€™incontro con le storie traumatiche

Approfondisci l'intervento

Lโ€™intervento si focalizza sul complesso processo della Supervisione Sistemica come momento di importante riflessivitร  clinica per gli psicoterapeuti che nel loro lavoro incontrano famiglie multiproblematiche. Essa consente di attivare un processo di deutero apprendimento in quanto la supervisione, secondo lโ€™ottica sistemica del Milan Approach, facilita un processo riflessivo nella mente del clinico attraverso l’osservazione di se stesso, in unโ€™ottica di seconda cibernetica, delle proprie risonanze emotive, dei propri pregiudizi, dei meccanismi difensivi che si possono attivare nellโ€™incontro con le storie traumatiche.
Obiettivo della supervisione รจ costruire ipotesi piรน complesse analizzando la propria posizione nella relazione terapeutica e in relazione al mandato istituzionale del contesto lavorativo, riconoscendo eventuali impasse emotive del clinico esposto a contesti fortemente traumatizzati.
La supervisione รจ finalizzata allโ€™aumento della capacitร  riflessiva e autoriflessiva dellโ€™operatore per la ricerca di ipotesi sistemiche che includano livelli sistemici piรน complessi, con ampliamento del vertice osservativo e delle chiavi di lettura, mettendo a fuoco quelle premesse e quei pregiudizi del clinico, di natura cognitiva o emotiva, che possono impedire di vedere alcune inquadrature della complessitร  del caso in esame. Il supervisore non tenderร  a โ€œistruireโ€ il clinico stabilendo linee direttive di intervento, ma cercherร  di favorire il processo di co-costruzione tra terapeuta e famiglia, allโ€™interno della loro danza di accoppiamento strutturale.
Attraverso la visione di alcuni momenti di supervisione clinica verrร  esplicitato il processo di riflessivitร  che puรฒ permettere al clinico di ampliare le proprie lenti osservative e, in maniera ricorsiva, aumentare in tal modo i margini di libertร  delle famiglie multiproblematiche.ย 

Andrea Mosconi

Venerdi 14 Marzo ore 18.00

Manualizzare il processo terapeutico in terapia sistemica: stile rabdomantico e stile strutturato progressivo

Approfondisci l'intervento

Nellโ€™ambito della psicoterapia si รจ sottolineata molto la capacitร  creativa del terapeuta, infatti dopo lโ€™avvento della Cibernetica di Secondo Ordine, si รจ valorizzata la provvisorietร  dellโ€™ipotesi, intesa come descrizione, ed il lavoro sullโ€™hic et nunc guidato spesso dalle risonanze del terapeuta, piuttosto che dallโ€™emergere delle informazioni. Si รจ interrotta, cosรฌ, la ricerca sulla manualizzazione che, peraltro, era stata avviata nellโ€™articolo โ€œIpotizzazione, Circolaritร  e Neutralitร โ€. Oggi questa ricerca si impone per obblighi di validazione del metodo di terapia, ma anche per le evidenze derivanti dalle neuroscienze che sembrano indicare con precisione su quali processi mentali agire. Si rende evidente, quindi, la necessitร  di provare a definire le procedure necessarie nel processo di costruzione dellโ€™ipotesi sistemica, gli stili con cui condurlo e le possibili indicazioni.

Sonia Di Caro

Sabato 15 Marzo ore 9.00

Reciprocitร  tra teoria e tecnica in stanza di terapia – Un modo di lavorare con le coppie

Approfondisci l'intervento

Lโ€™intervento della relatrice mira a presentare un modo di lavorare con le coppie in stanza di terapia che unisca scelte tecniche con le teorizzazioni di base dalle quali queste derivano negli insegnamenti di Marisa Malagoli Togliatti, Gigi Onnis, Gianmarco Manfrida, Maria Laura Vittori e altri.
In premessa, verrร  chiarito come la tecnica non rappresenti in sรฉ la psicoterapia, ma sia piuttosto strumento che il terapeuta puรฒ scegliere di utilizzare al fine di raggiungere scopi ed obiettivi specifici in momenti precisi della terapia stessa. Essa da sola non basta, nรฉ chi la utilizzi pensando di stare facendo terapia dice una veritร . Usare la tecnica, spogliata dai suoi riferimenti teorici (che ne definiscono il perchรฉ e il come la stiamo usando) vuol dire essere dei tecnici, ma non vuol dire essere dei terapeuti. Allo stesso modo, una buona teoria che non si renda poi utile nella clinica, rischia di rappresentare pura speculazione. Lโ€™una dunque, in terapia, non puรฒ, e non dovrebbe mai, fare a meno dellโ€™altra; lโ€™una sostanzia lโ€™altra in un circuito ricorsivo tenuto insieme dalla bontร  della relazione terapeutica.
La relatrice proverร  cosรฌ a fornirne un esempio proponendo un modo di lavorare con le coppie che prevede alcuni interventi tecnici, sostenuti e sorretti da teorizzazioni importanti che ne restituiscono senso e significato.

ENRICO Cazzaniga

Sabato 15 Marzo ore 09.45

Sistemica e Psicotecnologie – il Milan Approach tra teoria e tecnica

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L’intento del presente contributo รจ quello di proporre una riflessione tra teoria e tecnica secondo l’epistemologia che connota il Milan Approach.
Psicotecnologie e Sistemica: dilemma od opportunitร ?
Quali sono le differenze tra modello e approccio?
Quali premesse sostengono la teoria della tecnica?
Che possibilitร  ci sono per la co-esistenza di tecniche con epistemologie diverse?
La specializzazione รจ compatibile con una cornice epistemologica inclusiva?
Prassi clinica e tecnica: quali strumenti?

Giuseppe Ruggiero

Sabato 15 Marzo ore 11.00

Due storie che si incontrano – il filo invisibile della narrazione in psicoterapia

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Due storie che si incontrano, quella del paziente, in primo piano, e quella del terapeuta, sullo sfondo. Durante il processo clinico, le due narrazioni tendono gradualmente ad avvicinarsi tra loro, disegnando una linea di contorno, che distingue e connette parti dellโ€™una e dellโ€™altra. Un movimento delicato che invita a riflettere e a interrogarsi sulle modalitร  con cui ascoltiamo una storia clinica, con quale tipo
di postura, di atteggiamento mentale, di sensibilitร  ci disponiamo ad accoglierla e a rinarrarla, integrando il rigore del metodo con la creativitร  dello stile personale.
Lungo il filo invisibile delle voci e delle immagini che prendono forma nella stanza di terapia, lโ€™indicibile, lโ€™invisibile e lโ€™imponderabile generano lentamente nuove trame di senso. Le teorie, da cornici a volte rigide, si trasformano in finestre aperte sul mondo del paziente e su quello del terapeuta, in unโ€™esperienza condivisa di consapevolezza, che offre spazio alla crescita e allโ€™evoluzione di entrambi.

Carmelo Panebianco

Sabato 15 Marzo ore 14.30

“IN CHE COSA ABBIAMO SBAGLIATO? La violenza nei micro e macro sistemi”

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Si assiste in questi ultimi anni un aumento dei comportamenti aggressivi e violenti che si registrano sia nei contesti intrafamiliari (violenza assistita, femminicidio, abuso sessuale, ecc.) che extrafamiliari (baby gang, bullismo, cyberbullismo, stalking, ecc.). Il linguaggio รจ diventato sempre piรน violento anche da parte delle istituzioni e della politica. Nel mondo assistiamo una violazione dei diritti umani e crimini di guerra.ย  Il mondo occidentale sembra avviarsi verso un sistema di democrazia illiberale.
Attraverso unโ€™analisi strutturale sia dei sistemi familiari che dei macrosistemi, in questo lavoro, si intende individuare analogie e correlazioni che favoriscono comportamenti aggressivi e violenti.

Erica Eisenberg

Nuove strade della psicoterapia: trasformazioni della relazione terapeutica attraverso i cambiamenti introdottiย  dalla tecnologia

Chair

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I messaggi scambiati tra pazienti e terapeuti sono ormai una componente riconosciuta della terapia. Rispondono ad esigenze di comunicazione rapida e diretta che va oltre il significato di contenuto, digitale, del testo e implica aspetti di relazione, desumibili dalla scelta dei termini impiegati e dallโ€™ uso della punteggiatura. In realtร  estendono la relazione terapeutica al di lร  dei limiti dello spazio e del tempo della seduta, avvicinando concretamente vita e terapia. Assistiamo oggi ad un moltiplicarsi di forme comunicative, che partite dagli SMS includono anche messaggi corredati da foto e da Emoji e vocali. Quali i motivi di queste scelte diverse per pazienti e terapeuti? Come gestire nel modo migliore, piรน produttivo, la grande risorsa terapeutica rappresentata dai messaggi? Questo intervento presenterร  riflessioni teoriche ed esempi clinici tratti da un caso di anoressia.

Ilaria Di Vecchio, Emanuela Laquidara

Sabato 15 Marzo ore 16.15

EMDR in โ€œpentolaโ€: un possibile incontro tra Francine Shapiro e Virginia Satir

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L’esperienza della “pentola” รจ stata introdotta in ambito sistemico da Virginia Satir nel suo libro “Peoplemaking” (1972).
Questo strumento terapeutico si propone come contenitore simbolico in cui il paziente inserisce la propria storia personale, focalizzando l’attenzione ai momenti di “pieno” riconducibili ad una completezza interiore ed a momenti di “vuoto” che rimandano ad un vissuto di disagio o comunque di malessere, con lโ€™obiettivo di rievocare e descrivere eventi che hanno avuto un significato nella sua vita, mettendoli in rapporto con le emozioni provate.
Nel presente contributo verrร  illustrata la rivisitazione di questo strumento sistemico attraverso la pratica terapeutica EMDR – Eye Movement Desensitization and Reprocessing- (Shapiro, 1989), con il fine di riflettere su una possibile integrazione tra i due approcci che condividono a livello epistemologico una visione bio-psico-sociale dellโ€™individuo: ossia, una visione dโ€™insieme della persona, intesa nelle sue cognizioni, emozioni e sensazioni corporee, inserita nella sua storia relazionale.
Parole chiave: relazione, risorse, emozione, bio-psico-sociale.

Luigi Baldascini

Sabato 15 Marzo ore 17.00

Il campo sistemico nella psicoterapia relazionale

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Lโ€™intervento sarร  articolato in tre sezioni:

  • Breve storia dellโ€™uso del campo in psicoterapia
  • Il campo sistemico nellโ€™approccio ontologico e nellโ€™approccio epistemologico
  • Il campo sistemico come strumento di lavoro nei diversi setting terapeutici, con descrizione di vignette e di casi clinici

Giovanna Blanco

Venerdi 14 Marzo

Chair

Liviana Sciacca

Sabato 15 Marzo

Chair

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